Intervista al capitano a distanza di un anno dall’ultima:
T: Ciao, come stai?
O: In generale bene, anche se i dolori conseguenti a tanti anni di pallavolo si fanno sentire.
T: Bene, passiamo alle domande che ho preparato. E’ il 5° anno che sei nel Dream, fai un bilancio?
O: Primi tre anni molto belli, crisi del 4° anno e ora siamo al quinto. A dir la verità non pensavo che ci sarebbe stato un quinto anno per me. Considerata però la concreta possibilità di chiusura della squadra per carenza di atleti, ho voluto rimanere. L'inizio è stato duro, ma posso dire di essere piuttosto soddisfatto di come si sta evolvendo la situazione. Abbiamo avuto alcuni innesti validi, stiamo continuando a lavorare pur con le difficoltà dovute alla rosa ristretta.
In definitiva, in 5 anni il Dream mi ha dato sicuramente tanto e continuo a ringraziare Fabio per avermi proposto di giocare in questa squadra.
T: Da quando sei arrivato hai ottenuto vittorie e sconfitte, sei soddisfatto dei risultati fin qui ottenuti?
O: Estremamente soddisfatto. Sia in campo che fuori. Abbiamo ottenuto risultati molto buoni a livello sportivo, anche se in generale secondo me non siamo mai stati una squadra che è riuscita a fare l'ultimo salto di qualità, quello che ti consente di lottare anche contro squadre più forti con fiducia. Fuori dal campo mi sono fatto buoni amici e conoscenti e davvero non avrei potuto trovarmi meglio.
T: Cosa consideri come miglior tuo contributo al Dream?
O: Ora come ora il fatto di aver scelto di rimanere, insieme a Armin e Poz. Penso, che se alla riunione al Romagnolo anche Armin ed io avessimo manifestato la volontà di andarcene, ora esisterebbe solo la prima divisione.
T: Cosa pensi del tuo ruolo di capitano?
O: Non ho il carattere del capitano e davvero ne avrei abbastanza ad occuparmi di me stesso, ma visto che mi è stata data fiducia insignendomi del ruolo, vedo di fare del mio meglio.
T: Che ruolo vedi per te nella pallavolo nel futuro?
O: Allenare, ma voglio farlo avendo le qualifiche necessarie. Purtroppo a Bolzano non riescono a mettere su un corso allievo allenatore, quindi per il momento il futuro rimane futuro.
T: Cosa prevedi per i giovani Marco e Maio?
O: Per Marco nulla. Mi sembra chiaro che la pallavolo non sia nei primi posti per lui. Coi mezzi fisici che ha dovrebbe già essere a giocare in Trentino con qualche squadra, ma ha scelto di dedicarsi sul serio ad altro. E' un suo diritto, ma vorrei che dimostrasse un po' più rispetto per i compagni presentandosi puntuale e allenandosi con impegno.
Per Maio, mi sembra che si stia ambientando bene. Penso che finchè vorrà giocare al Dream le porte per lui saranno aperte e spero che si trovi bene con noi.
T: Sei convinto che non fondere la prima e a serie D sia stata la scelta giusta?
O: Certamente. Le filosofie sono troppo diverse: giocare per cercare di vincere contro giocare per giocare tutti. Inconciliabile.
T: Per concludere, cosa ti aspetti da quest'anno?
O: Una salvezza tranquilla e un clima molto più rilassato, senza troppe polemiche e litigi, pur non disdegnando qualche discussione se necessaria.